SEGNI PREMONITORI . . . DI QUALCOSA DI ATTUALE !
Questa è una storia vera ma sembra la scena di un film, da questo io pensavo che dovesse preludere a qualcosa, e forse non mi sbagliavo; cercando il mio nominativo su www.google.it si trova un articolo scritto nel 2005 sul giornale “la Repubblica” che è la prova che non mi sono inventato nulla.
Il 26 luglio 2004 (San Gioacchino) mi trovavo di pomeriggio a Montepulciano (SI) cercando un certo albergo in Piazza Duomo, ma non lo vidi, era in un angolo ma poi seppi che aveva posto, non volli chiedere e mi avviai verso Chianciano per risolvere il problema, ma lungo la strada, a S. Albino (l’alba mi ricorda qualcosa di radioso) decisi di fermarmi parcheggiando d’istinto dietro a un palo per sicurezza. Alle 5.30 del mattino dopo un individuo fuori di testa colpì la mia auto a folle velocità, dalla foto si potrebbe valutare intorno ai 100 Km/h, la spostò di molto ma senza farmi urtare altre auto, rimbalzò e continuò a correre; ma dietro la mia c’era una macchina di una famiglia calabrese di 5 persone che si stava mettendo a bordo: la presenza involontaria della mia auto evitò uno scontro frontale con conseguenze catastrofiche; il Calabrese si pose all’inseguimento ma il fuggitivo si dileguò in una curva, i Carabinieri lo presero quel pomeriggio grazie alla segnalazione di parte della targa di due di Chianciano che aveva quasi investito e avendo in mano un pezzo della sua carrozzeria lasciata sul posto. Ma qui la prima sorpresa: costui aveva un cognome contrario al mio ed era di origine napoletana, si chiamava Piccolo Gennaro. Da quella mia involontaria impresa non ricavai nulla: il carrozziere calcò la mano, l’assicurazione riuscì a darmi giusto un rimborso spese anche perché l’auto non era di certo nuova nonostante i guai che avevo loro evitato, i sei miracolati se la cavarono con un ringraziamento al momento, ma poi nessuno si ricordò di darmi riconoscenza, i giornali non ne parlarono ma si sarebbero sgolati se io non ci fossi stato a salvare tutti, insomma la più totale indifferenza. Ma devo anche citare il nome dell’albergo ed il cognome del proprietario. L’Hotel si chiamava “3 stelle”(le figlie), dove tre sono gli anni trascorsi ma anche il numero rilevato da un certo strumento, le stelle sono corpi celesti che vediamo grazie ai “raggi” che emettono, il proprietario si chiamava “Dei”, e qui sta un grosso significato, perché certi avvenimenti, che appaiono indici soprattuto di grande ingenuità e idiozia, sono spiegabili solo dalla presenza di Dei pagani, che coi loro capricci, onnipotenza, arroganza, gretta presunzione credono di poter manovrare i distini dei comuni mortali. Inoltre dalla foto dell’albergo presa dal sito www.albergotrestelle.com , che data l’anno precedente, il palo a destra non c’era, e si vede sull’asfalto che esso era stato impiantato da poco; in tal caso non avrei parcheggiato lì, l’auto fu sbalzata davanti l’ingresso e non colpì l’altra che era davanti il palo a sinistra. Dimenticavo: a quanto ricordo l’auto dell’investitore era un’ Opel “astra” s.w. , naturalmente.
Per chi avesse attitudini ad approfondire un concetto divinatorio, cercando di credere a qualcosa che potrebbe essere anche pura fantasia, la lettura del libro di Giuliana Poli “la Sibilla appenninica e le sue sette sorelle” mi ha illuminato: infatti secondo questa tradizione vi sono due opposti, il divino e il diabolico legati anche al culto della Madonna sui Monti Sibillini, detti pure “l’angelo e la strega”. Questa storie è un misto di spunti provvidenziali con altri diabolici, l’eterna lotta tra il bene ed il male, sempre presente in chi ancora si sforza di credere a qualcosa.
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Perché non se ne perda il ricordo, aggiungo le poesie “par condicio” e “a Loribrina”:
se Schioppa la tassa ti appioppa / Berlusca manovra da poppa, / entrambi controllan la groppa / che verso il dirupo galoppa / e mentre il cavallo s’azzoppa / il baratro s’apre e t’accoppa; / se il cuneo raggiunge la toppa / produrre risparmio si stoppa … / perché la trippa non è troppa !!! / ( 9 versi di 9 sillabe )
LOde all’apparizione della tosa / REtaggio d’un aspetto oltre il confine / DA’ mostra delle spine della rosa / NAscere fedeltà vede di affine. /
L’ultimo tema trattato è stato il concorso di prosa e poesia “Calliope”; non ho partecipato nel 2008 anche perché mi ha dato fastidio trovare una parola alterata nel lavoro dell’anno prima che mi ha sballato senso e metrica. Comunque devo sempre dissentire da un criterio che premia poesie astratte, e quesa volta è capitato col primo premio; sarà musicale, sarà moderno, ma quando lo stesso autore ne sono certo non sa descrivere il significato di quello che scrive la cosiddetta “arte” diventa solo un’opinione. Ciò accade quando nell’arte attuale decadente è l’artista a chiedere all’osservatore di suggerirgli u significato.
Intanto al momento che scrivo si avvicina quella strana festa che è il mio onomastico. Sto ora notando sui calendari che oramai in prevalenza si scrive “ss. Anna e Gioacchino” e non più l’inverso e in un caso ho trovato omesso il mio nome. Il 1′ gennaio di quest’anno scrissi all’Osservatore Romano sollevando il seguente quesito: perché si dice: “Gesù Giuseppe Sant’Anna e Maria” e non si nomina S. Gioacchino che pure fa parte della Sacra Famiglia? Nessuna risposta. Di questo passo tra poco lo classificheranno tra i santi di serie C o scopriranno che la Madonna era figlia di sola madre, come il figlio!
Vorrei anche aggiungere un doveroso pensiero a una grande figura scomparsa. Marisa Sannia era nel mondo espressivo qualcosa di superiore come anche Lucio Battisti; soprattutto oggi si vedono personaggi costruiti, di cui si intuiscono precisi limiti nello stile, nell’espressione e in tanti modi di apparire. Solo chi sa essere spontaneo e creativo va oltre e non dovrebbe mai scomparire; dai tempi dei successi il casco d’oro sardo non era a caccia di protagonismo, e se ne coglieva la genuinità e verità, come il cigno di Poggio Bustone il cui monumento è fra le mie foto, era un artista che sentiva in un tutt’uno quel che scriveva. Oggi grazie a internet ho reperito la raccolta completa delle loro opere, e credo siano una spanna sopra tutti; poi come disse Menandro, ritorna presto al cielo chi ad esso è caro.
Il 09/09/2009, alla fine delle classiche ferie, ho pubblicato i miei nuovi libri. Il primo, sunto di tutti i versi scritti finora: DI.RIME.REMO ovvero: diremo di disegni e rime; il secondo, che racchiude la narrativa: ATMOSFERA DI FORZA. Ho raggruppato tutte le vignette eseguite dal mio valente cugino Emilio per i 4 libri allora scritti, e li ho messi in vendita su un noto sito che consente di fare editoria online: http;//www.ilmiolibro.it . Devo dire che è stata un’impresa ardua, perché a parte le correzioni, la traslazione da una matrice scritta con Word in una in PDF sballava tutta una serie di parametri, e non sempre era facile individuare la contromossa! Una nota: la foto del tramonto è stata da me scattata a Pizzo Calabro quest’estate, è stata frutto di una serie di fortunate e irripetibili coincidenze. Ho successivamente pensato di editare un altro libro: “prove di formaggio” che è un acronimo per racchiudere le opere di ogni tipo sino ad ora, per abbattere i costi. Infatti così risparmio ben 4 euro sulla somma dei due libri anzi detti, prodotti separatamente. Per finire ho prodotto un album fotografico tascabile sui concorsi fotografici di quest’anno, esasperato dal fatto che non arrivano ancora a compimento, mostrando il logo delle manifestazioni. Ho scritto anche un libro sul difficilissimo programma informatico per fare i turni col computer, del quale argomento parlo più giù in questo blog, poi sono passato a dei reportage, il primo sul naufragio della Concordia, su cui concludo quello che i fatti stanno indicando, poi su Venezia.
A margine annoto cho prodotto anche un bel segnalibro dove per modestia il nome dell’autore si legge dalle foto delle prime due opere, per un errore ho dovuto coprire un rigo duplicato con un doppio pennarello indelebile, ma l’effetto è stato buono. Intanto ho pubblicato nella festività di San Tommaso d’Aquino, il 28/1/10 “il patto con lo stivale”, viaggio quaresimale attraverso l’Italia, avvincente e ricco di avventura e di colpi di scena con un fondo religioso.
Insomma le mie opere: Il patto con lo stivale e prove di formaggio uno nonché le singole opere che formano il libro riassuntivo sono su http://www.lulu.com e www.ilmiolibro.it, ma d’ora in avanti publicherò solo su lulu in formato economico ed in ebook, cercate Joacchi su www.lulu.com.
A partire dalla primavera 2011 ho preso a fabbricare delle costruzioni nel giardino con mattonelle da me colorate, di terracotta 25x6x1 cm ; nella successiva estate ne erano presenti 6: nell’autunno 2013 ho restaurato le 9 costruzioni sistemandone 8 su base di mattone forato, e costruendo letteralmente il disegno ispirato a Leonardo in modo da poterlo anche sollevare, ma pesa. Ho ridipinto il tutto ; per la spiegazione andare alla fine di questo blog. Si chiama IL GIARDINO DELLE 33 MATTONELLE; qui sotto in foto, un doveroso ed artistico ricordo dei miei genitori
Il 2 luglio 2012 s.ono stato al Palio di Siena ad offrire la mia opera “da costa a Costa con … cardio” alla contrada dell’ ONDA in quanto particolarmente attinente al tema. Infatti la contrada ha come colori il bianco e l’azzurro come la Concordia, il delfino è socievole e dunque racchiude tale concetto positivo, inoltre tende anche a nuotare sopra la superficie, se non altro per respirare, e la nave infatti è semisommersa, porta una corona essendo il natante l’ammiraglia della flotta, talora il delfino è rappresentato su una palla che ricorda lo scoglio, ha un atteggiamento che ricorda un “inchino”, è detta “capitana” guarda caso come indicano le tre stellette su campo giallo-rosso e la nave veniva da Civitavecchia, e ovviamente ha a che fare con le onde del mare e col cielo, e con essi è ora a contatto la Concordia semiaffondata. Ebbene sulla dedica ho augurato che l’ ONDA potesse “dominare” le due carriere del 2012 cui partecipa, ed infatti ha vinto in testa sin dall’inizio. Non contento ho regalato il libro anche ad un altro ondaiolo cui ho chiesto un’informazione, che ho scoperto avere il mio stesso raro nome ed essere il pittore di vari drappelloni. Una spedizione molto positiva: Ondaioli, questo è l’anno della Concordia, dominate anche ad agosto, dominate su tutto e tutti, come le onde del mare! A proposito, hanno concluso che la scatola nera della Concordia è rotta, dunque non sapremo mai la verità fino in fondo, come volevasi dimostrare, e che il comandante non sia poi un vero colpevole ci può anche stare. Oggi, 17/8/13 posso affermare che finché la Concordia è rimasta al Giglio, la contrada dell’Onda ha disputato tutti e 4 i Palii disponibili vincendone ben 2; quando inviai il calendario augurai di vincere anche a quello dell’Assunta, ma l’almanacco era del 2013 dunque i conti tornano. Alla fine con l’ONDA è successo l’incredibile: finché la Concordia è stata al Giglio ha corso tutte e 5 le carriere vincendone 2 secondo le mie indicazioni, ad palio di agosto 2014 l’incantesimo si è rotto perché la Concordia era a Genova!
Ho scritto ultimamente “una cometa sulla laguna”, riuscito esperimento fotogiornalistico passano 16 ore in giro per Venezia con una fotocamera bridge nella mano destra ed un registratore nella sinistra. In maniera veloce ho impaginato tutto in uno stile immediato ed efficace e ne ho fatto un libro ed ebook, sempre su lulu.
Mi piacciono il canto quello serio, la musica classica, l’arte quella vera, il turismo, l’informatica da programmatore, lo scrivere, le lingue (5 bene o male), il positivo, ed anche se il mondo va spesso al contrario cerco di essere convinto di quello che faccio.
Joacchi
Allego qualche foto